Il Primo Ministro spagnolo svela nove misure volte a fermare il "genocidio di Gaza"

Il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha annunciato lunedì nove misure volte a fermare "il genocidio a Gaza", tra cui un embargo sulle armi nei confronti di Israele e il divieto per le navi che trasportano carburante per l'esercito israeliano di utilizzare i porti spagnoli.
L'annuncio segna l'ultima escalation delle critiche esplicite della Spagna all'offensiva israeliana a Gaza, innescata dall'attacco senza precedenti di Hamas contro Israele nel 2023.
Le misure mirano a "fermare il genocidio a Gaza, perseguire i suoi autori e sostenere la popolazione palestinese", ha affermato Sánchez in un discorso televisivo.
Ha affermato che il suo governo di sinistra approverà un decreto per "consolidare per legge" il divieto di vendita o acquisto di equipaggiamenti militari con Israele, una misura applicata fin dall'inizio del conflitto.
Le imbarcazioni che trasportano carburante destinato all'esercito israeliano non potranno accedere ai porti spagnoli e la Spagna interverrà per ridurre il trasporto aereo di equipaggiamento militare in Israele, ha affermato Sánchez.
"A tutte le persone che prendono parte direttamente al genocidio, alla violazione dei diritti umani e ai crimini di guerra nella Striscia di Gaza" sarà vietato l'ingresso nel territorio spagnolo, ha aggiunto.
La Spagna vieterà inoltre l'importazione di prodotti provenienti dagli "insediamenti illegali" nei territori palestinesi, allo scopo di fermare "lo sfollamento forzato della popolazione palestinese" e sostenere la soluzione dei due Stati, ha affermato Sánchez.
I servizi consolari per i cittadini spagnoli residenti negli insediamenti illegali israeliani saranno limitati "all'assistenza minima obbligatoria per legge", ha affermato.
Sánchez ha inoltre annunciato nuovi progetti di collaborazione nei settori dell'agricoltura, della sicurezza alimentare e degli aiuti medici a sostegno dell'Autorità Nazionale Palestinese, nonché ulteriori fondi umanitari per i palestinesi.
Sánchez è stato uno dei più espliciti critici della guerra di Israele a Gaza, diventando il leader europeo più importante a definire il conflitto un "genocidio".
L'anno scorso il suo governo di sinistra ha rotto con gli alleati europei riconoscendo uno Stato palestinese, facendo infuriare Israele.
Secondo un conteggio ufficiale dell'AFP, l'attacco di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023 ha causato la morte di 1.219 persone, per lo più civili.
Secondo i dati del ministero della Salute nella Striscia di Gaza controllata da Hamas, considerati affidabili dalle Nazioni Unite, l'offensiva di rappresaglia di Israele ha ucciso almeno 64.368 palestinesi, la maggior parte dei quali civili.
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